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Lettera aperta delle mediatrici familiari

“Se è vero che le crisi
si prestano a mettere
in luce il lato peggiore
di noi stessi,
è anche vero
che quelle stesse crisi
possono mobilitare
le nostre migliori risorse.” Karl Jasper

Buongiorno, siamo due mediatrici familiari e ci rivolgiamo alle coppie che hanno deciso, se pur con fatica,  di separarsi, per dirvi che possiamo sostenervi attraverso un percorso di mediazione familiare in questo delicato e faticoso passaggio della vostra vita.
La mediazione familiare è una delle AdR (alternative dispute resolution) ovvero risoluzione alternativa delle controversie.
E’ un intervento rivolto alle coppie e finalizzato a riorganizzare le relazioni familiari in vista di una separazione e\o divorzio.
La separazione è un evento molto importante per una famiglia con delle componenti traumatiche per i figli, se il clima in cui vivono i suoi membri è prevalentemente o unicamente quello del dolore e del conflitto, che minano il senso di sicurezza nei bambini e il senso di continuità nella loro vita.
Chi si separa vive una rottura negli affetti familiari, una lacerazione dolorosa, ma anche grazie alla mediazione familiare è possibile superare questi sentimenti e imparare a guardare al futuro con occhi diversi e con una fiducia rinnovata.
L’obiettivo è quello che raggiungiate degli accordi condivisi che mettano al centro i bisogni dei vostri figli.
Come coppie di genitori diventerete protagonisti nella gestione del vostro conflitto e nel progettare un futuro per voi e per i vostri figli. Non è un percorso facile, trovarsi nella stessa stanza con chi ti ha fatto soffrire, con chi ti fa la  “guerra”, può essere molto faticoso.
Tuttavia siete solo voi che, opportunamente sostenuti e guidati dal mediatore, potete sapere cosa è meglio per i vostri figli e per voi stessi, non gli avvocati e non i giudici che potrebbero “imporvi” delle decisioni che non avete preso voi.
Nella stanza della mediazione prenderete decisioni per il benessere di tutta la famiglia, mettendo al centro i bisogni e le risorse di tutti, cercando di vagliare varie soluzioni e coltivando un dialogo funzionale al bene dei vostri figli.
Da soli è molto difficile riuscire a tenere viva l’alleanza genitoriale, nonostante l’ostilità che viene dal fallimento del matrimonio, e dare ai figli una educazione condivisa: la mediazione supporta  la coppia di genitori in questa fase di passaggio.
Durante questo percorso, con l’aiuto di un mediatore formato potrete davvero imparare a comunicare meglio tra di voi e acquisire un bagaglio di competenze personali che userete nel fare ancora i genitori insieme. Questo a condizione però che il vostro impegno sia tenace e che la vostra motivazione a fare questo percorso sia autentica e sincera e non semplicemente dettata dalla richiesta di altri (giudice o avvocati).
Caratteristiche principali del percorso sono la garanzia del segreto professionale, in autonomia dal giudice: quando inizierete il percorso di mediazione familiare dovete informare gli avvocati e il giudice (se ci sono) e sospendere ogni procedimento giudiziario. Il mediatore non deve mai essere coinvolto in tribunale, offre uno spazio neutrale e un tempo di confronto e di condivisione tra i genitori. Ogni famiglia ha la sua storia attraverso la cui lettura si arriva a una riorganizzazione della vita di tutti. L’atteggiamento del mediatore non è giudicante nei vostri confronti,  ma aperto e empatico in una dimensione di ascolto e comprensione delle dinamiche della vostra specifica famiglia che resta tale anche dopo la separazione, anche se modificata e con una nuova organizzazione: per i vostri figli voi due sarete sempre i soli e unici e amati genitori.
In quest’ottica il percorso della mediazione può essere davvero un’occasione di trasformazione e portare nuove energie in una famiglia provata dalla separazione.
Se poi parallelamente al vostro percorso di mediazione  vorrete che i vostri figli partecipino ai “gruppi di parola” per i figli di genitori che si stanno separando, questo percorso in sinergia col vostro potrebbe dare dei risultati ancor più efficaci.
Il “gruppo di parola” è un gruppo di condivisione e di scambio in cui i bambini sono aiutati a comprendere meglio la trasformazione della propria famiglia, ad esprimere emozioni, porre domande e condividere la loro esperienza con altri bambini. Con la facilitazione delle conduttrici i bambini dai 6 agli 12 anni partecipano ad attività di conversazione, gioco, disegno, lettura narrazione e animazione che aiutano ad esprimere quello che hanno dentro e ad elaborare i temi e le emozioni legate alla separazione dei genitori.
I vostri figli vivono insieme a voi la sofferenza della vostra separazione e non vanno lasciati soli.
Voi siete le prime persone che possono aiutarli, ma insieme a voi anche i gruppi di coetanei possono essere un valido aiuto, opportunamente guidati dalle conduttrici.
Insieme ce la farete ad essere ancora sereni, nonostante tutto, ne siamo sicure e lo testimoniano le coppie che abbiamo conosciuto e che ce l’hanno fatta.

Vi aspettiamo in consultorio!

Alma Bianchi e Maria Luisa Furioli
Mediatrici Familiari
Fondazione G.B.Guzzetti