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Come sostenere chi assiste malati di demenza?

Da diversi anni Fondazione Guzzetti organizza corsi e gruppi per sostenere chi assiste un malato di demenza. Si tratta di incontri di gruppo con altri “caregiver” (coloro che si prendono cura dei malati) per fare emergere il trauma e il dolore per la sofferenza del proprio caro. Il gruppo di sostegno è tenuto da personale di Fondazione Guzzetti, in particolare psicologhe esperte in EMDR e demenze.

Cristina Cesana, responsabile del Consultorio Kolbe, racconta: “E’ importante sapere che c’è questa risorsa preziosissima, destinata a svilupparsi sicuramente in futuro. Il bisogno c’è ed è forte: si tratta di un problema sociale molto esteso che nei prossimi anni aumenterà. La popolazione sta invecchiando e dalle ricerche emerge che l’80% delle persone malate di demenza (si intende tutte le malattie degenerative) è a casa, curato dai famigliari ancora attivi dal punto di vista lavorativo e genitoriale: figli accudenti che sono anche genitori con propri figli a carico ancora in casa. Chi è obbligato a ricoverare il proprio caro nelle strutture competenti (RSA: Residenze Sanitarie Assistenziali) ha dei riflessi molto negativi dal punto di vista psicologico: senso di colpa per non essere in grado di gestire da solo la situazione, difficoltà relazionale, decadimento psichico, comportamentale: insomma il peso è molto forte e si riflette sulla persona e sulla sua vita quotidiana”.

Fondazione Guzzetti, in particolare il Consultorio Kolbe, ha deciso di rispondere a questo bisogno: si inizia con un incontro di analisi della domanda, anche per conoscere il contesto famigliare dei caregiver. Segue un test per valutare il grado di depressione e se ci sono presupposti per accedere al gruppo. Si utilizza la tecnica dell’EMDR, che neutralizza la negatività dell’evento traumatico a livello neurale, senza intaccare la memoria, per dare una valutazione più oggettiva dell’evento, come ad esempio il momento della diagnosi, il giorno del ricovero nella struttura, il comportamento negativo di una persona cara malata.

“La valenza del gruppo è importantissima” spiega Cristina Cesana. “In questi contesti è fondamentale non sentirsi soli, condividere le difficoltà, vedere anche situazioni peggiori della propria, tenersi in contatto con persone nella stessa condizione. La condivisione dell’esperienza e il fare parola sulle difficoltà sono il vero valore aggiunto di questi incontri”.

Info: 02.70006393 – info@consultorio-kolbe.it

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