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Dipendenza affettiva – che cos’è e come uscirne

CHE COSA VUOL DIRE DIPENDENZA AFFETTIVA

La dipendenza affettiva è una forma patologica di pensare e vivere le relazioni sentimentali.
Si può pensare che in queste relazioni la persona coinvolta “ami troppo” (Norwood), ma in realtà quello che viene considerato amore è l’abitudine a soffrire nel legame.
In questa modalità relazionale si vive una completa dedizione all’altro, senza considerare se stessi e i propri bisogni.
Si arriva ad annullarsi, smettendo di pensare al proprio bene al fine di ottenere o mantenere l’amore dell’altro.

CHI SOFFRE DI DIPENDENZA AFFETTIVA

Benché sia gli uomini che le donne possano instaurare questo genere di relazione, sono spesso le donne a essere considerate dipendenti affettive principalmente per ragioni culturali.
La sottomissione, la dedizione all’altro e una posizione più passiva e di disponibilità sono culturalmente e storicamente più associate alla figura femminile ed è più facile che una donna si senta spinta o autorizzata a rientrare in questa modalità relazionale.
Un uomo che assuma questo stesso ruolo all’interno della relazione tradisce le aspettative di genere maschile e quindi viene più spesso denigrato o deriso, più che definito “dipendente affettivo”.
Per le stesse ragioni culturali, una donna che voglia smettere di assumere questo ruolo nella sua coppia viene maggiormente ostacolata dalle consuetudini sociali o considerata “ribelle” rispetto allo stereotipo di genere.
Proprio per questi motivi, la dipendenza affettiva e il maltrattamento possono presentarsi associati: la persona dipendente affettiva si lega spesso ad un partner potenzialmente maltrattante.
Invece, due persone dipendenti affettive tendono a instaurare una relazione patologica di tipo simbiotico.

QUALI SONO I TRATTI COMUNI

Le persone che soffrono di dipendenza affettiva solitamente mostrano alcuni tratti comuni: hanno spesso storie infantili di deprivazione affettiva, distacchi traumatici precoci, forti angosce di separazione, abbandono o di solitudine.
C’è una tendenza alla sottomissione accompagnata da insicurezza che richiede costante approvazione esterna o rassicurazione.
Ci si sente vivi solo in funzione della cura o del supporto fornito all’altro o richiesto dall’altro. L’altro è spesso idealizzato come salvatore o motivo di gioia, felicità o vita e senza il quale non si potrebbe stare.

Le relazioni che si creano di solito sono molto polarizzate, con l’altro che diventa di fatto detentore di potere su di sé e si rischia di essere svalutati, usati, manipolati, sfruttati assumendo il ruolo di vittima e alternativamente di terapeuta o crocerossina. Le persone dipendenti affettive spesso giustificano o minimizzano i limiti o il brutto carattere del partner, le sue fragilità e la sua storia sfortunata, coltivando un’illusoria convinzione di poterlo cambiare.

 

COME CAPIRE SE SI SOFFRE DI DIPENDENZA AFFETTIVA

E’ difficile, da soli, rendersi conto delle modalità relazionali patologiche che si mettono in atto, soprattutto perché si è convinti che quello sia “amore”. Tuttavia il primo passo è riconoscere la propria infelicità e malessere all’interno della propria relazione e riconoscersi il diritto a stare meglio.
Fortunatamente oggi la conoscenza su questa modalità relazionale è maggiormente diffusa rispetto al passato, quindi è più probabile che chi si trova in questa situazione possa cominciare a porsi delle domande su di sé e sulle proprie relazioni. A quel punto rivolgersi a psicologi formati su questo tema può aiutare a fare un po’ di chiarezza.

 

COME AFFRONTARE LA DIPENDENZA AFFETTIVA

Dato che nella dipendenza affettiva sono in gioco sia componenti personali che relazionali, è importante riflettere sulla propria storia personale, sulle dinamiche familiari della propria famiglia di origine e sulle modalità relazionali messe in atto in passato e attuali. Attraverso un percorso psicoterapeutico personale è possibile riconoscersi, ritrovarsi, entrare in contatto con se stessi e con i propri desideri e le proprie emozioni, trovando una nuova modalità di stare in relazione con l’altro.

In presenza di questa nuova consapevolezza di sé, anche la relazione con il proprio partner si modificherà andando nella direzione di una maggiore parità o di un distacco a seconda di quanto spazio ci sia per una forma autentica di amore reciproco.

 

IN CHE MODO I CONSULTORI POSSONO AIUTARE CHI SOFFRE DI DIPENDENZA AFFETTIVA

Nei nostri Consultori è possibile trovare psicoterapeuti formati ed esperti in questo campo, che possano condurre e sostenere le persone e le famiglie. La presa in carico può essere rivolta alla singola persona che desideri parlare della propria relazione problematica, garantendo la privacy per tutto il tempo necessario. Adeguati percorsi di supporto e sostegno possono però essere rivolti anche al partner o ai figli, per essere aiutati ad affrontare i cambiamenti.

Un altro strumento importante che i nostri Consultori mettono a disposizione sono i gruppi di confronto, dibattito e condivisione di questi temi e delle proprie esperienze di vita. Grazie alla conduzione di una psicoterapeuta esperta, le persone che partecipano sono aiutate a sviluppare strumenti critici e strategie per comprendere e dare significato alla relazione d’amore, all’idea della coppia e al rispetto di sé e dei propri bisogni.

 

A cura di Sabrina Ornito,
Psicologa Psicoterapeuta